Da quando in un laboratorio di neurofisiologia dicono di aver scoperto l’esistenza dei neuroni a specchio, molti intellettuali si sono entusiasmati all’idea che gli stessi neuroni possono essere attivati dall’esecuzione di un’azione e dall’osservazione della stessa azione. A mio parere e’ un po’ come la scoperta dell’acqua calda, cioe’ non dobbiamo immaginare troppo che le cellule neuronali abbiano funzioni specifiche, la stessa cellula si puo’ attivare con funzioni cognitive differenti, ma anche i mediatori chimici non sono univoci come li vorremmo immaginare, le sinapsi colinergiche possono essere attivanti o inibenti, dipende. Da questo possiamo dedurre solo che il sistema cerebrale e’ come una rete telefonica la quale permette il passaggio di comunicazioni ma non determina i contenuti delle comunicazioni, per fare una analogia, non possiamo scambiare l’attivita’ elettromagnetica dei cellulari con il contenuto di un discorso: Mario dice a Piero stasera andiamo a mangiare una pizza. Semmai esiste una fonte da cui partono i contenuti dei nostri pensieri questa va cercata altrove, non nel cervello. Riduzionismo e verita’ scientifica sono cose differenti poiche’ forse se con una troppa “apertura intellettuale” si fa solo della fantascienza con sola l’ottusita’ mentale di certo non si giunge a conoscenza, semmai solo a pregiudizi scientifici ostativi di conoscienza.
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Parlo da studentessa in psicobiologia e neuroscienze cognitive dell’università di Parma e da allieva del professor Fogassi. Rispetto ovviamente il suo parere in merito allo studio sui neuroni specchio ma non mi trovo pienamente d’accordo sul fatto che rappresenti una scoperta “inutile”…Penso che la mia posizione mi faccia propendere per questa idea, ma sostengo che le implicazioni di una tale scoperta siano notevoli e interessino enormemente anche la ricerca psicologica, al di là della mera applicazione neurofisiologica. Mi fa piacere comunque che l’argomento susciti interesse nei professionisti! Complimenti per il blog, la seguo molto volentieri!
Finalmente sono andata a seguire le lezioni di Gallese e Fogassi e sono rimasta attonita, dicono di misurare il singolo neurone ma se nemmeno si vede da quanto è piccolo, non spiegano come lo inseriscono, dicono tutto e il contrario di tutto, un neurofisiologo che s’improvvisa filosofo, critico d’arte, dice che le risposte movimento del rorschach hanno a che vedere con i neuroni specchio, vedono neuroni specchio dappertutto, nei film, nella vita uterina, in quel corso di laurea sembra che esistono solo i neuroni specchio, sembra una sorta di “marketing” pro ricercatori dei neuroni specchio, certo il nome è azzeccato suscita curiosità ma sono solo dei neuroni della corteccia premotoria è normale che il soggetto si rappresenti il movimento attraverso questi neuroni. Sono rimasta attonita, ancor più a vedere sul web in quanti se la bevono!