Prima di introdurci nella f-psicoarchitettura, è necessaria una distinzione concettuale fra “fisica-energetica” (F),  “comportamento umano” (psico), e “fisica-materiale” (architettura).

F: comprende i precedenti articoli su come presumibilmente si organizza l’energia.

Psico: comprende il comportamento umano sostenuto dalla libertà individuale, cioè, una concezione della realtà che si differenzi in almeno due macro categorie, fra cui scegliere, per esempio: il vero e il falso (anche se alcune situazioni possono essere definite “più falso che vero” quindi non in modo assoluto, ma ogni cosa necessita di essere collocata), il bene e il male, il bello e il brutto e via dicendo.

Questa “dicotomia di circostanza” è necessaria per permettere a ogni individuo di poter scegliere, e il poter scegliere è la condizione necessaria per poter esercitare libertà individuale.

La dove non vi è distinzione, per esempio: fino agli estremi in cui si nega una realtà biologica come “femminile-maschile”(*), viene esercitata una “falsa libertà” che potrebbe portare all’impossibilità di scegliere, e quindi all’annientamento della libertà individuale.

Partendo proprio da ciò che psichicamente ci induce ad avere una visione dicotomica delle cose: femminile-maschile, su cui si basa la scelta (del partner), definiamo tutto ciò che è “etica”, l’etica è necessaria per esercitare la libertà individuale, in quando principio per la sussistenza “dello scegliere” e inconsciamente connaturata.

Nella f-psicoarchitettura, il principio della necessaria possibilità: di poter scegliere per essere liberi, non può essere ignorato, un’architettura che non permette scelta (per esempio un circuito di spostamento obbligato) diventa un’architettura senza anima, un’architettura che occulta il passato storico di un luogo, diventa un architettura senza anima, perché l’occultamento (in nome di una presunto restauro) obbliga l’evocazione della memoria del luogo a scomparire, quindi non permette scelta (visiva) se farsi coinvolgere dal processo evocativo o meno.

Fisico-materiale: i materiali, i colori le forme che vengono progettate, possono scegliere di “integrarsi” con il contesto, o dissociarci narcisisticamente, imponendo blocchi separati, ma su questo lascio all’ampia trattazione già fatta da ottimi architetti, però non deve essere ignorato il concetto di compattezza o meno, fluidità o meno, gradualità cromatica o meno, rispetto delle volumetrie circostanti o meno, secondo un ottica di “etica architettonicache permette l’esercizio della libertà o meno, e non diventa autoritarismo occulto, come nel caso sopracitato della psiche.

 

 

(*) su questo punto bisognerebbe argomentare più ampiamente, ma in sintesi, ciò su cui io ritengo si sia fatta confusione, è stato lo scambiare un’opposizione al modello culturale imposto di: “femminilità-mascolinità”, con la natura genetica: femmina-maschio. In altre parole sono stati imposti modelli fissi di femminile (domestico, educativo, diligente, dipendente….) e di maschile (sociale, ingegnoso, forte, dominante, combattente…..), nati per pura convenienza, di gruppi di potere esistenti in una determinata circostanza storica. Tali modelli culturali di genere, venivano utilizzati per colpevolizzare chi si discostava da tali modelli, queste colpevolizzazioni, hanno creato delle distonie di personalità, confuse con problemi di tipo ormonale o di espressione genetica di genere.

La donna ingegnosa e dominante veniva obbligata a essere domestica-dipendente, come ancora capita nella cultura islamica, ma anche il maschio per esempio: sensibile-artista veniva obbligato a essere rozzo-violento, per il semplice fatto che uomini di potere, in determinate circostanze storiche, avevano messo se stessi come modello “buono e sano” questa non è l’etica che permette di scegliere, è abuso narcisistico, per eliminare gli abusi narcisistici (ingiustizie) non si elimina l’etica individuale.  Sentirsi del “sesso opposto” sulla base dei modelli culturali imposti non significa rifiutare il proprio sesso biologico, un uomo abile nell’educazione dei figli diligente e sensibile è un uomo a tutti gli effetti e come tale va rispettato, chiaro magari si deve scegliere una donna ingegnosa- dominante come partner, non è che deve cambiare sesso perché i modelli culturali sono fissi-ottusi e inappropriati alla realtà psichica di ognuno, è come il modello “destrimano” che si è imposto su quello ambidestro “non-destrimano” pur avendo una probabilità di insorgere identica. Quindi attenti a non confondere le caratteristiche di personalità (che in parte sono biologiche) con la genetica “femminile-maschile”, vero ci sono persone con una genetica o un sistema ormonale differente ma sono una minima parte, mentre gli abusi fatti sull’imposizione di modelli comportamentali  maschile o femminile, coinvolgono in termini probabilistici almeno la metà della popolazione.