Comunicazione verticale e orizzontale.
Intendo per comunicazione, quella cosa anche fisico-chimica, che mette in relazione l’individuo con qualcosa d’altro.
Per individuo intendo un organismo vivente, che nasce cresce e muore, quindi compresa la vegetazione, piante fiori, e non solo tutti gli animali, da quelli unicellulari a quelli più complessi.
La vegetazione ha prevalentemente una comunicazione verticale, di tipo bio-fisico, con il sole, e sotto radicale (tramite le radici) con gli altri individui della sua specie, e una comunicazione fluida attraverso l’acqua e l’aria anche di tipo sostanzialmente verticale.
All’opposto delle piante ci sono gli individui umani, che hanno una comunicazione prevalentemente orizzontale, anche attraverso lo spostamento fisico del proprio corpo in senso orizzontale, fra tutti la comunicazione degli individui umani, anche attraverso il linguaggio, permette una più forte e imponente capacità di trasformazione da materiale vivente a materiale inerte (per esempio rifiuti) di tutti gli altri individui vegetali e animali. Questa capacità di trasformare il mondo degli esseri umani ha un carattere involutivo, nel senso peggiorativo di de-differenziazione omologazione riduzione a poche specie viventi, mentre la comunicazione verticale, per esempio delle piante, ha un carattere evolutivo nel senso di maggiore predisposizione alla differenziazione individuale di ciò che esiste sulla terra.
L’identità energetica del mondo vegetale è più spirituale dell’identità energetica degli individui umani, i quali sono orientati a una de-spiritualizzazione materialistica inerte, alcuni individui umani si discostano dal loro destino de-spiritualizzante dandosi un gran da fare per proteggere gli individui di altre specie animali e vegetali, dalla furia distruttiva dei loro consimili, ma spesso con risultati poco apprezzabili. Ci sono anche individui umani che inventano una pseudo-spiritualità, di tipo antropocentrico, che chiamano religione, ma non è chiaro se questo sia di origine e derivazione spirituale o materialistica.
A cosa servono queste considerazioni? A pensare a una architettura di tipo spirituale, appunto psico-architettura, orientata a una maggiore equilibrio rispetto al mondo, partendo da constatazioni semplici come la fotosintesi clorofilliana (comunicazione verticale) e la devitalizzazione che l’uomo crea attorno a se per esempio con la costruzione di grandi città.
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