Partendo dall’idea che alla base di tutto ci sia solo: “espressione energetica identitaria” che si estrinseca su due modalità: risonanza-movimento, introduco un terzo concetto: il ciclo.

La “risonanza energetica” permette quella organizzazione caratteristica di pacchetti energetici, che permettono alla “coscienza” di ciascun individuo (vegetale-animale-umano) di fare esperienza, e questo è possibile se la cosi-detta anima o mente costruisce “illusioni” ovvero, costruzioni condivise con altri individui di: tempo, spazio, visione, suono…. La risonanza si muove verso l’equilibrio, (con due caratteristiche: l’intensità e la persistenza), che dal punto di vista entropico, potrebbe essere “l’ordine”, il movimento invece si muove verso “il disordine” e in un certo senso distrugge quello che la risonanza crea. Il movimento (con due caratteristiche: congruenza incongruenza) per sua natura va verso quello che noi definiamo morte, che è la fine dell’esperienza dell’anima nella dimensione materiale. Il “movimento” permette quindi, con la morte il passaggio nelle dimensioni energetiche, immateriali, da dove probabilmente riparte un nuovo ciclo, con il passaggio di una parte delle unità energetiche individuali, di nuovo nella dimensione materiale, che noi definiamo nascita. A questo punto i pareri religiosi si discostano, per alcuni esiste un solo ciclo per altri esistono infiniti cicli, per altri un numero limitato di cicli. Poco importa che le religioni si discostano, la cosa potrebbe solo significare che non tutti gli individui hanno lo “stesso destino energetico” e che la verità sia “sovra-religiosa” essendo in se la religione solo per gli individui umani e limitata in se dal linguaggio umano che ne limita l’espressione completa.

Riassumendo la realtà è costituita da individui con identità energetiche, organizzate in diverse dimensioni ed espressioni energetiche, che si orientano in prevalenza verso la risonanza (es mondo vegetale) o verso il movimento (dai microrganismi agli individui umani) costituendo cicli di esperienza individuale (in cui misurare l’espressione individuale di libertà) che possono essere monocicli o policicli esperienziali.