Le dimensioni entro cui abitano le unità energetiche di un individuo, determinano la modalità “di funzionamento” dell’unità energetica, le unità energetiche si organizzano per cosi dire in: pacchetti funzionali, e sono come avvolte da membrane attraverso cui noi vediamo, secondo i nostri schemi mentali, e secondo ciò che comunemente viene definito scienza empirica, ma non è la realtà, è per cosi dirla con Platone l’ombra della realtà, ed è con queste: ombre che noi pensiamo di manipolare la realtà, agendo l’aspetto volitivo che contraddistingue la macro dimensione materiale.

La volontà individuale permette quell’azione che riformula qualitativamente l’unità energetica individuale, che nel corso dell’esperienza energetica, può modificarsi e diventare con la migrazione delle unità energetiche nelle altre dimensioni o trasformarsi in energia libera. Se una quota di energia individuale si trasforma in energia libera il soggetto perde quella quota di energia individuale, forse questa quota di energia individuale si crea attraverso espressioni energetiche volitive ipermaterialistiche, che potrebbero “deindividualizzare” l’unità energetica del soggetto.

In conclusione, quella che definiamo scienza empirica è in realtà l’osservazione come di una “carta regalo” esterna che non dice molto di ciò che è all’interno, è per cosi dire l’osservazione delle  membrane che avvolgono i pacchetti energetici, quindi non è la realtà, il nostro funzionamento cognitivo predispone un osservazione di tale apparenza, in modo riduzionistico, cioè manipola poche categorie ed elementi cosi detti costitutivi, creando costrutti teorici della realtà che sono concettualmente errati, per esempio inserendo variabili come il tempo e lo spazio che in realtà sono “nostre necessità cognitive” che riducono notevolmente la comprensione della realtà, un po’ come i nostri occhi e il nostro sistema visivo che riconosce una banda limitata di onde elettromagnetiche, traducendole cognitivamente in pochi elementi elettro neuronali (on – off) . Ribadisco che la costruzione della realtà sul nostro limite cognitivo in on-off è una costruzione illusoria, che in realtà elabora il fatto che noi vediamo solo l’esterno (la membrana che avvolge pacchetti energetici) e non abbiamo consapevolezza alcuna di come funziona la realtà vera.

Su questa interpretazione illusoria della realtà fenomenica, abbiamo costruito una ulteriore stratificazione tramite l’invenzione di “macchine che elaborano “informazioni” tradotte in segnali elettrici on-off”, questa ulteriore stratificazione (computer, web…) potrebbe risuonare come iper-materialistica e condurre verso una maggiorazione dell’energia libera, cioè unità energetiche che migrano nella zona de-individualizzata della realtà, secondo un presupposto entropico di energia che da ordinata (unità energetiche individuali) diventa “disordinata” o per meglio dire libera-deindividualizzata.

Questo passaggio da “ipermaterialistico” a libero de-individualizzato, di individui (direi solo individui umani) permetterebbe una riduzione della tensione energetica, e una più armonica ed equilibrata espressione energetica di altri individui non umani (vegetali, animali… ), oppure una inversione della modalità energetica, che bloccherebbe “l’espressione energetica” individuale, rendendola forse un po’ come: “deposititi energetici” per successive individualizzazioni o maggiorazioni di corredi energetici esistenti.

Concludendo la progettazione architettonica, dovrebbe tener conto di altre organizzazioni identitarie non umane ( piante, fiori, microrganismi, animali …) che abitano il “costruito”, nell’ottica di una “dematerializzazione” che favorisce l’individualizzazione di chi abita il progetto, seguendo “armonizzazioni energetiche” espressive di dimensioni immateriali, e materiali, che non creino “inversioni energetiche” nell’espressione identitaria individuale dell’unità energetica.