La realtà è costituita da “identità energetiche” ed energia
libera. Ogni identità energetica come detto precedentemente ha una “risonanza”
che la contraddistingue ed è unica e irripetibile, le identità energetiche sono
infinite e confluiscono nell’infinito che è D.
A questo proposito la
mia teoria si discosta dal concettualismo ebraico che ritiene che un numero
finito di suoni (lettere dell’alfabeto ebraico) è in grado di esprimere tutta
la parola di D., come un numero finito di elementi sono in grado di produrre
tutto il fenomenico, nello stesso modo con cui 4 basi azotate codificano in
diverse combinazioni tutti i viventi.
Cioè che ci sono innumerevoli combinazioni da un numero
finito di elementi, io invece sono convinta che questa è solo l’apparenza, in
altre parole noi identifichiamo la realtà con il nostro modello cognitivo quello
che utilizziamo per poterla interpretare, è per esempio quella rimandata ai
nostri sensi, tramite la rifrazione della luce (aspetto visivo, termico..), e
interpretata in modo limitato, quasi come se fosse sostenuta da un codice
binario (destro sinistro, alto basso, on off delle cellule retiniche…). Anche l’informatica
riproduce il limitatissimo modus operandi della nostra mente, il modo con cui la nostra mente interpreta le
dinamiche e le identità energetiche, e la realtà fenomenica, per esempio
dividendo per semplicistiche categorie, ripetendo ossessivamente cose ritenute
uguali che uguali non sono ecc….
Premesso questo, cioè che il paradigma andrebbe capovolto da
numero finito a possibilità infinite, a “infinito convergente all’unico
generativo (D.) ovvero “infinite vibrazioni energetiche” e infiniti soggetti (identità
energetiche) accomunati dal fatto che il loro “movimento” cambia il loro
aspetto (cioè quello che identifichiamo come tempo e cambiamento, in realtà
sarebbe un movimento e cambiamento).
Ma cosa cambia con questo movimento?
Ogni “identità energetica” è la somma di unità energetiche,
che si riconoscono in quanto hanno la stessa “vibrazione-risonanza”, queste
unità energetiche abitano diverse dimensioni, come se fossero sottoinsiemi del
soggetto unico, cioè dell’identità energetica.
Facciamo un esempio, i sentimenti abitano nel sotto insieme
x, i pensieri nel sottoinsieme y, x e y possono intersecarsi e dare luogo a una
dimensione diversa quella dei pensieri che generano sentimenti e viceversa, a
sua volta le macro dimensioni (materia, pensiero, sentimento, spiritualità)
possono generare derivazioni di micro dimensioni, che sono espressioni
energetiche d’identità, generate da unità energetiche aventi due poli, quello
con la vibrazione identitaria unica dell’individuo (riconoscimento energetico) e
quello con vibrazione/risonanza di tipo comunicativo con altri individui
(destino).
Questa comunicazione con le unità energetiche degli altri
individui, genera quel movimento che produce migrazione di unità energetiche da
una dimensione all’altra, cioè il cosi detto tempo, che genera cambiamenti nel
soggetto, altro non è che la migrazione di unità energetiche da una dimensione
(o intersezione di più dimensioni) all’altra.
Il destino di tutte le identità energetiche è il passaggio
delle unità energetiche del soggetto, dalla macro dimensione materiale, alle
altre dimensioni immateriali, è un passaggio qualitativo, il tempo non c’entra
nulla in questa organizzazione energetica, semplicemente il soggetto perde la
forma percepibile con i sensi (dimensione materiale) fino a estinguersi
completamente (marcimento, cibo per altre identità energetiche, incenerimento ….)
le unità energetiche del soggetto con la perdita della forma migrano in
dimensioni immateriali.
Quando una parte delle unità energetiche dell’individuo
vivente, migra nella dimensione materiale, si ha la cosi detta nascita del soggetto,
e con la cosi detta crescita un maggior numero di unità energetiche migra dalle
dimensioni immateriali a quelle materiali, con la cosi detta morte avviene il
contrario, e dopo la morte nella dimensione materiale resta solo “l’ombra
energetica” del soggetto, per cosi dire “la memoria energetica”. Sulla memoria
energetica la cosa diventa più complessa e forse inserirò questo concetto in
appunti successivi.
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